
Esco da un tour de force di letture che mi hanno aiutato a ricredermi su due generi letterari il noir e il poliziesco, che non ho amato particolarmente o meglio, che non sono stato mai pienamente in grado di apprezzare vuoi perché magari mi mancavano le chiavi di lettura adeguate, vuoi perché forse nessuna pubblicazione in tali ambiti mi ha solleticato in maniera concreta. E allora alcuni consigli di lettura, mi sembrano doverosi da fare nella maniera più assoluta.
Direi che per chi volesse approcciarsi alla questione noir e giallo, può farlo leggendo un autore eclettico e bravo come Salvatore Scalisi che per Csa editrice e Besa editrice ha pubblicato “Jhon Parker - il detective”, e “La mente del diavolo”, dove crimine, e vite al limite sono gli ingredienti principali di opere degne di nota. Poi come secondo “consiglio per gli acquisti” non posso non occuparmi di “Cinema Calibro 9″ di Fabrizio Luperto, classe 1970, originario di San Cesario di Lecce, oggi bazzica Torino e dintorni, penna nota della critica del cinema “poliziottesco” a molte riviste cartacee e on-line del settore. L’opera in questione ci dice molto sul fatto che il “poliziottesco” per l’appunto, nel cinema del nostro paese è stato lento nel diventare un fenomeno di massa, e quando lo è divenuto è stato grazie ad una sedimentazione che va dall’essersi inserito come virus latente nelle crepe della censura mussoliniana grazie alla letteratura contenuta nei Gialli Mondadori (1929) per poi diventare pellicola con “Tombolo - Paradiso Nero” di Giorgio Ferroni e poi cult con “Milano calibro 9″ di Fernando Di Leo, regista a cui Luperto dedica un interessante micro-dossier di oltre venti pagine.
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