
Ho letto, riletto e meditato su un testo strano e singolare. Parlo de “Lo Spazio delle Varianti” di Vladim Zeland edito da Macro edizioni. Questo libro apre la trilogia del Transurfing, nuova ermeneutica della realtà grazie alla quale la propria intelligenza e creatività possono incidere sulla realtà. Nel mio percorso di ricerca portato avanti sino adesso, mi sono prevalentemente occupato del New Thought, di maestri illuminati della tradizione orientale, e di altre tipologie di pensiero talvolta ai limiti della scientificità. Questo Transurfing invece ha qualcosa di diverso, perché dice a chi vuole seguirne i dettami, che nelle onde del quotidiano occorre non farsi imprigionare dall’importanza e dal valore che si attribuisce a eventi, ruoli, persone, simboli, ma bisogna scivolare senza sforzo tra le maglie della vita con leggerezza, viaggiando sulla superficie di ciò che ci circonda, senza ancorarci ad alcuna definizione possibile di positivo o negativo, i cui significati spessissimo hanno il potere di influire sulla nostra esistenza. In questo lavoro si tenta di spiegare al lettore come non disperdere la propria energia lottando inutilmente contro i cosiddetti pendoli, che rappresentano tutte le sovrastrutture mentali e non che condizionano la nostra realtà. Un esempio calzante potrebbe essere da un punto di vista metaforico il principio alla base dell’aikido, che sostiene che chi viene preso di mira non si deve opporre all’attacco, ma sfruttare la forza e l’energia dell’avversario a proprio vantaggio. Ma procediamo con ordine. Transurfing ha già conquistato decine di milioni di persone, che si sono appassionati e hanno apprezzato gli stimolanti e innovativi contenuti proposti da Vadim Zeland nelle sue opere. Questo libro tratta di cose strane e inusuali, che sconvolgono al punto tale che crederci è difficile. Non parla di miracoli e non promette di compierli, tutt’altro. Ci stiamo interfacciando con una vera e propria tecnica diffusasi on line nel
Da tutto cio’ scaturisce una netta sensazione di liberta’ interiore, il privilegio di vivere secondo il proprio credo.
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