
Di origini piemontesi, Lia Levi vive a Roma dove per ben trent'anni è stata a capo del mensile ebraico “Shalom”. A Roma dalla prima infanzia, la signora Levi ha vissuto in questa città la maggior parte degli accadimenti più nefasti della storia del nostro paese: quelli segnati dalle “leggi razziali” del 1938. Ho seguito le sue vicende editoriali per la casa editrice E/O da “Il mondo è cominciato da un pezzo” sino a quest’ultimo lavoro e devo dire che non ha mai tradito le mie aspettative. “
Si innamora fortemente di Teresa, una contadina cristiana del luogo, che diverrà il motivo principale per cui il loro matrimonio sarà caldamente osteggiato dalla comunità ebraica. Ma la forza dell’amore di Teresa per il suo uomo, porterà la giovane donna ad una scelta difficile ma ineludibile: quella di voler diventare anche lei ebrea. L’intera vicenda narrata nelle pagine di questo deliziosissimo lavoro, va dai primi del novecento sino alle leggi razziali del 1938, con un sottofondo di vicende politiche e di costume includenti l’età giolittiana, le prime agitazioni femministe per il diritto di voto alle donne, l’avvento del fascismo. Romanzo dunque storico e sentimentale, con protagonista un bellissimo modello di donna, Teresa, originale e in grado di accettare ciò che non conosce e di aprirsi senza pregiudizi e remore al nuovo che la vita le offre. Imperdibile!
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