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giovedì 1 ottobre 2009

Il mistero del Gatto d'Oro di Francesca Ruggiu Traversi (Einaudi ragazzi)

"Il mistero del Gatto d'Oro" narra le avventure di una comunità di animali, topi, scoiattoli e marmotte, che vivono ai margini di un bosco, alla Biblioteca dei Castagni, luogo di studio e di ricerca. Dall'altra parte del bosco, in un castello, vive un gruppo di volpi al servizio del malvagio Lord Pavel. Le volpi non possiedono nemmeno un libro, oziano tutto il giorno e hanno costretto gli animali della Biblioteca a stringere con loro un patto ingiusto: gli studiosi riforniscono di cibo le dispense del castello e le volpi, in cambio, non li uccidono.
Milo però, un coraggioso scoiattolino della Biblioteca, riesce a sottrarre a Lord Pavel un magico pugnale, appartenuto al Gatto d’Oro, che potrebbe aiutare gli studiosi a liberarsi delle volpi crudeli.
Gli studiosi decidono così di andare alla ricerca del gatto per restituirgli il pugnale e chiedere in cambio il suo aiuto. Sarà proprio Milo a partire, insieme ai suoi più cari amici, il topo Zot, la marmotta Greta e il corvo Gracchio, per un viaggio che si rivelerà pieno di pericoli. Nel frattempo,
gli studiosi rimasti alla Biblioteca, dovranno vedersela con Lord Pavel, infuriato per la perdita del pugnale....

dal sito dell'autrice Francesca Ruggiu Traversi (http://www.francescaruggiu.it/Francesca_Ruggiu_Traversi/Home.html)

"Ho scritto questo romanzo nei primi mesi del 2006. Un giorno mi è venuto in mente un possibile titolo per un libro: Il gatto d'oro. Mi piaceva l'idea e continuava ad assillarmi. "Voglio scrivere un romanzo che si intitoli così" continuavo a pensare. Di solito non si inizia a scrivere basandosi su un titolo. Prima si pensa a una trama, si sviluppa una storia, e solo a lavoro compiuto si assegna il titolo all'opera. Ma nella scrittura in realtà non ci sono delle regole, se non quelle che vanno bene all'autore stesso. E così, senza avere ancora in mente una storia, con solo il titolo nella testa, ho cominciato a scrivere. Ho scoperto che spesso, nel mio caso, funziona semplicemente il mettersi al computer e dare libero sfogo alla fantasia del momento. Così, in questo caso, cominciai a scrivere di uno scoiattolino che correva in un bosco, inseguito da due volpi feroci. La piccola creatura mi guidò alla scoperta di quello che le stava accadendo: si era appena impadronita di un "pugnale d'oro" al castello delle volpi, era inseguita e stava tornando alla Biblioteca dei Castagni, dove viveva in compagnia di amici e studiosi...."

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