
Imogene è giovane e bella. Bacia come una diva del cinema e sa tutto di tutto su qualsiasi film. È morta, ma aspetta Alec Sheldon nel Rosebud Theater in un pomeriggio del 1945. Arthur Roth è un tipo solitario con grandi idee e un talento per attirare i guai. Non è semplice farsi degli amici quando sei l'unico "ragazzo gonfiabile" in città. Francis non è felice. Un tempo era umano, un tempo, appunto. Adesso invece è un insetto gigante di un metro e mezzo e tutti a Calliphora tremano quando lo sentono cantare. John Finney è rinchiuso in un seminterrato macchiato del sangue di altri ragazzini assassinati. Lì con lui c'è un vecchio telefono che, nonostante sia stato scollegato da un bel pezzo, squilla sempre di notte. E all'altro capo del filo c'è la voce agghiacciante dei morti.
"Si firma Joe Hill, ma il suo nome è Joseph Hillstrom King: ha scelto uno pseudonimo per evitare l'etichetta di figlio del re dell'horror e ha fatto bene. Perchè Hill è un bravo scrittore, e percorre la stessa strada del padre con intelligenza e profondità rare nel mondo dell'horror"
di Loredana Lipperini tratto da Il Venerdì di Repubblica n.1115, p. 90
casa editrice Sperling & Kupfer: http://www.sperling.it/
leggere l'intero blog, pretty good
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