La trama.
Alle soglie del Terzo Millennio, durante un'estate torrida, la città di New York è preda di una strana e terribile epidemia, di cui i medici non riescono a individuare l'origine. Tra i sintomi della misteriosa patologia ematica: difficoltà a ingerire cibo solido, ipersensibilità alla luce solare, e un'insostenibile arsura che può essere placata solo bevendo sangue umano. Mentre, nella metropoli, il panico dilaga, schiere di contagiati si riversano per le strade alla ricerca di sangue. Solo il sensitivo Henry Erskine capisce che ciò che accade non è affare risolvibile negli ospedali. Con il sostegno degli spiriti dei Nativi americani, Erskine si inoltrerà in un regno oscuro e sotterraneo a metà tra i vivi e i morti, dove dovrà condurre una lotta per la sopravvivenza della specie umana, una lotta in cui la morte non è che l'inizio.
Il libro.
Pubblicato negli Stati Uniti nel 2005 da Leisure Books, Il sangue di Manitou è il quarto di una serie avente come protagonista Harry Erskine, "veggente, erborista e cartomante", noto in Italia per l'interpretazione datane da Tony Curtis nel film Manitù, lo spirito del male (The Manitou, 1978) di William Girdler, tratto a sua volta dal romanzo omonimo pubblicato nel nostro paese da Cappelli. Gli altri titoli della serie, inediti in italia, sono The Djinn (1988) e Burial (1992).
Abile nell'incrociare miti di diversa estrazione, ne Il sangue di Manitou Masterton riprende alcune delle figure leggendarie dei Nativi americani e le fa incontrare/scontrare con le radici del vampirismo originate dalla sua terra d'elezione, la Romania: non le fascinose figure in mantello nero care a cinema e letteratura, ma la vera essenza del mito, quella degli strigoi, ancora massicciamente diffusa nel paese.
L'autore.
Ancora poco noto in Italia, Graham Masterton (Edimburgo, 1946) è riconosciuto a livello mondiale come uno dei grandi maestri dell'horror: in Francia gli viene intitolato un prestigioso premio letterario, il "Prix Masterton", giunto quest'anno alla nona edizione, e le sue opere vengono regolarmente pubblicate in diversi paesi, come Francia, Belgio, Olanda, Svezia, Grecia, Polonia, Romania. Masterton vanta una lunga carriera come giornalista e scrittore: è autore di oltre cento tra romanzi e racconti che hanno collezionato riconoscimenti di pubblico e critica in molti paesi. I suoi maggiori successi sono Charnel House (vincitore di uno Special Edgar conferito dalla Mystery Writers of America), Mirror (vincitore della Silver Medal of West Coast Review of Books), The House That Jack Built e Pray. Tre dei suoi racconti sono trasposti sul piccolo schermo per la serie "The Hunger", prodotta da Tony Scott. I diritti di uno dei suoi ultimi romanzi, Trauma (2002), sono stati acquistati dal regista Jonathan Mostow ("U-571") e diverranno a breve un film. Di Masterton, Gargoyle ha già pubblicato nel 2006 Spirit.
www.grahammasterton.co.uk
Da Il sangue di Manitou:
Finalmente raggiungemmo Ground Zero, il punto dove erano crollate le torri del World Trade Center e dove stava già cominciando a innalzarsi la Freedom Tower. Anche là non c'era nessuno. o quanto meno, nessuno che fosse vivo. Le baracche del cantiere erano tutte deserte e i pesanti macchinari. retroescavatori, scavatrici, bulldozer e betoniere. erano fermi e silenziosi. Vidi il corpo di un uomo pendere da una gru, appeso a una decina di metri di altezza come se fosse stato impiccato, con due o tre gabbiani che lo stavano beccando.
Quel posto aveva destato in me una quantità di emozioni, quando ero venuto in centro a vederlo, dopo l'11 Settembre, ma a quell'epoca erano in corso le operazioni di sgombero, e il luogo era rumoroso, affollato e pervaso di animata determinazione; mentre quella mattina appariva semplicemente spettrale, un cantiere deserto in una città popolata da cadaveri che marcivano e da nonmorti che potevano circolare soltanto con il buio. La gru emise ripetuti suoni metallici, e uno dei gabbiani reagì con uno stridio di irritazione.
Dall'introduzione:
Nulla di strano nella decisione di raccogliere più che la tradizione "classica" del vampirismo [.] quella posteriore, metropolitana e moderna: non più l'aristocratico individualista e il tormento della sua eterna condanna alla non-vita, ricalcato sull'originario modello del Dracula di Bram Stoker, quanto l'orda barbarica emofaga, la massa chiassosa e vandalica dei vampiri post-industriali che si riversano a legioni dietro il contagio collettivo. Con l'aggiunta di una variazione sul tema: l'infezione del sangue.
Hanno detto:
Il sangue di Manitou è un romanzo solido quanto un blocco di granito che ci proviene uno dei veri maestri del genere horror. Masterton scrive con in mente un unico obiettivo: la pagina successiva. "Se sono smanioso di arrivare alla pagina seguente, probabilmente i lettori proveranno la medesima sensazione".
Houston Chronicle
Nell'ambito dell'Horror, Graham Masterton è forse lo scrittore capace di suscitare i brividi più raggelanti.
Masters of Terror
Masterton è un narratore ipnotizzante il cui fascino risiede nel combinare conturbanti aspetti di debolezza umana con una sofisticata abilità di mantenere costante la tensione.
Genius
Gargoyle Books, "Il sangue di Manitou" di Graham Masterton
Traduzione di Annarita Guarnieri. Introduzione di Claudio Asciuti
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The Eternal Allure of the Vampire: From Dracula to Nosferatu and Beyond
RispondiEliminaIn the vast tapestry of horror, no figure is as captivating or as enduring as the vampire. This enigmatic creature, with its dark allure and timeless appeal, has transcended centuries, cultures, and media, continuously evolving yet remaining ever present. From the legendary Count Dracula to the shadowy Nosferatu, and their countless modern adaptations in movies and comics, vampires have etched an indelible mark on our collective consciousness. But what is it about these nocturnal beings that has ensured their place in the annals of horror and popular culture?
The Origin of the Vampire Myth:
The vampire mythos is ancient, with roots that stretch back to folklore in Europe, particularly in the Balkans and Eastern Europe. Early vampire legends often depicted them as grotesque and malevolent spirits, creatures that fed on the blood of the living to sustain their own wretched existence. These early tales were more about fear of the unknown and the afterlife than the romanticized versions we know today.
Bram Stoker’s ‘Dracula’: The Birth of a Modern Icon
The vampire myth took a definitive form in 1897 with the publication of Bram Stoker's Dracula. This novel introduced the world to Count Dracula, a sophisticated yet terrifying figure who embodied both the fear and fascination associated with the undead. Stoker’s Dracula was not just a monster; he was a being of complex desires, capable of seduction, and driven by an insatiable thirst for power and blood.
Dracula’s legacy in literature is profound. He is the archetype of the vampire, the standard against which all other vampires are measured. His character has inspired countless adaptations, making him a central figure in the horror genre and a symbol of the dangers lurking in the dark.
Nosferatu: The Shadow of the Night
In 1922, Nosferatu, an unauthorized adaptation of Stoker’s Dracula, introduced audiences to a new vision of the vampire. Directed by F.W. Murnau, Nosferatu remains one of the most iconic silent films in history, largely due to Max Schreck’s haunting portrayal of Count Orlok. Unlike the suave and sophisticated Dracula, Orlok is a grotesque, rat-like figure, embodying a more primal and disturbing vision of the vampire.
Nosferatu was a landmark in cinematic history, pioneering techniques in horror that would influence generations of filmmakers. The film’s use of shadow, light, and the unsettling physicality of its vampire set a new standard for the genre, and its influence can still be seen in modern horror cinema.
Vampires in Modern Cinema: Evolution and Reinvention
As cinema evolved, so too did the vampire. From the Gothic elegance of Universal Studios' Dracula (1931) starring Bela Lugosi, to the Hammer Horror films of the 1950s and 60s with Christopher Lee’s menacing portrayal of the Count, vampires became a staple of horror, each era offering its own interpretation.
In the late 20th and early 21st centuries, vampires experienced a significant transformation. Films like The Lost Boys (1987), Interview with the Vampire (1994), and Blade (1998) began to portray vampires as antiheroes, complex beings with their own moral codes. This shift was further popularized by television series like Buffy the Vampire Slayer and True Blood, where vampires were depicted as integrated (though often marginalized) members of society, grappling with human emotions and desires.
The Twilight saga, while controversial among purists, brought vampires to a new generation, emphasizing romance and the supernatural in a way that resonated with millions of fans worldwide. Meanwhile, films like Let the Right One In (2008) and Only Lovers Left Alive (2013) explored the loneliness and existential dread of eternal life, adding new dimensions to the vampire mythos.